È vero che i blue jeans per essere sostenibili devono essere firmati?

blue jeans Cinquetasche di Spirit of St. Louis. Dettaglio dei bottoni
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È vero che i blue jeans per essere sostenibili devono essere di firma? È la provocazione lanciata dal Corriere della Sera nell’articolo: I jeans e l’ambiente: c’è un «costo occulto». Questo però non è un male nel quale il quotidiano nazionale ha raccolto il parere di alcuni
guru del fashion italiano. Ma è davvero così?

Il flagello della fast fashion e l’eccessiva produzione di blue jeans

L’articolo del Corriere pone al centro il problema dell’impatto ambientale che nel caso del denim è molto maggiore rispetto alla media della produzione manifatturiera.
Ciò è dovuto sia alle particolari lavorazioni del denim con cui si fabbricano i jeans, sia perché essendo un capo iconico, è richiestissimo; quindi se ne producono tanti. Troppi…

Ogni capo di jeans consuma in media 4000 litri di acqua e ha un forte impatto sia sull’impoverimento dei terreni messi a mono cultura per il cotone, ma anche in termini sociali, se è vero che un blue jeans fast fashion costa tra gli 10 e i 12 euro in negozio. Immaginate quanto vale il lavoro lungo tutta la filiera che a ritroso ci riporta nelle fabbriche che li producono.

Per non parlare per perverso ciclo che gli scarti della fast fashion hanno quanto vengono gettasti via; ne abbiamo parlato in questo articolo sugli effetti perversi della fast fashion. Qui di seguito il video che riassume in pochi dati tutto il disastro prodotto dalla moda veloce.

I rimedi proposti in Francia

L’articolo si posta poi su una delle soluzioni che vanno per la maggiore in Francia. Si tratta del bonus riparazione.

Il Ministro per la transizione ecologica Bérangère Couillard ha infatti istituito un investimento di 154 milioni di euro in 5 anni da destinare per incentivi a chi fa riparare i propri capi di abbigliamento invece di gettarli via.

Sette euro per una riparazione dei tacchi delle scarpe, dai 10 ai 25 se si tratta di abbigliamento.

Se un capo costa meno di 30 euro significa che in quel prezzo non sono comprese delle voci, cioè un costo occulto che ricade sulle spalle di ambiente e lavoratori sfruttati e sottopagati. 
È ciò che ha stabilito uno speciale rapporto: «The true price of jeans» presentato dalla banca olandese Abn-Amro in collaborazione con la ong Impact Institutedi .


Soluzioni? Una iperbole: ti vesti alta moda, il capo è durevole, sei sostenibile.

È la provocazione di Luca Ward che assomiglia molto alla corrispondente sul trasporto: vuoi andare in macchina? Compratene una elettrica… se puoi permettertela. Un filino classista insomma.

Blue jeans Cinquetasche

Cinquetasche blue jeans uomo del 1950s Spirit of St. Louis in pregiato denim giapponese KUROKI - Spirit Luis pantaloni

È vero che gli unici jeans sostenibili sono solo quelli firmati?

Quello che è sfuggito all’articolo del Corriere della Sera e ai guru del fashion intervistati è che esiste una sempre più cospicua nicchia di piccoli produttori capaci di fare moda in modo sostenibile e capillare, perché producono all’interno di una filiera corta.

Non di rado producono a livello sartoriale con una qualità ben al di sopra della media e ben al di sotto dei prezzi di un capo firmato.

Sono piccoli brand come Spirit of St. Louis, capaci di fare moda sostenibile e della stessa durata delle grandi firme.
Per fare l’esempio, i nostri blue jeans, Iceman e Cinquetasche sono prodotti in pregiato denim giapponese (marca Kuroki) del peso di 16 once; tinto con indaco naturale.
Si tratta quindi di due blue jeans estremamente resistenti sia all’uso che ai lavaggi; a basso impatto ea prezzi estremamente vantaggiosi in rapporto alla qualità.

Blue jeans Iceman

Perché i blue jeans scoloriscono? Iceman by Spirit of ST. Louis - blue jeans.jpg
Iceman - pantalone uomo work vintage - in denim giapponese - Spirit of St. Louis

Questa è la vera alternativa per chi non può permettersi dei jeans firmati, ma vuole ridurre l’impatto sociale e ambientale dei propri acquisti.
Ci auguriamo che presto o tardi i quotidiani più importanti si accorgano di ciò che i consumatori stanno scoprendo un po’ per volta: i marchi indipendenti di qualità.

Noi di Spirit of St. Louis siamo convinti che un blue jeans per essere durevole e di qualità (quindi a minor impatto ambientale e sociale) non debba necessariamente costare come un capo firmato.

Con molto meno si riesce a produrre moda a livello locale da manifattura italiana equamente retribuita e persino valorizzata.

Ai piccoli brand come noi spetta il dovere di farsi trovare pronti; al consumatore la capacità di saper sfruttare questa occasione.

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