lo “Shim Sham” è una danza jazz swing molto popolare tra gli appassionati e ha origine nel periodo tra gli anni ’20 e gli anni ’30. Di solito viene eseguita in gruppo e comprende una serie di passi e movimenti coreografati. Nei decenni è diventata una routine iconica nella cultura della danza swing.
Avete presente i famigerati balli di gruppo? Ebbene se pensi che siano nai negli anni 90, quando hanno veramente spopolato, ti sbagli. Per risalire alle loro origini dovremmo risalire alle danze popolari. Nel nostro caso, americane, visto che ci troviamo nel pieno della golden era dello swing, quando nasce lo Shim Sham.
Sai cos’è lo shim sham?
Lo “Shim Sham” è una popolare danza jazz swing che viene spesso eseguita in gruppo e comprende una serie di passi e movimenti coreografati. È diventata una routine iconica nella cultura della danza swing.
Se ricordi abbiamo già parlato della storia della musica quando abbiamo scoperto l’albero genealogico della musica Jazz. In quella mappa abbiamo visto anche a quale genere di danza si associa ogni ballo di origine jazz. Lo shim sham, non lo trovi sulla mappa perché, nonostante sia una danza swing, non incarna un genere a sé.

Origini e ispirazioni
La sua creazione è attribuita a diversi ballerini e artisti dell’epoca, a cui si sono aggiunti perfezionamenti nel lungo periodo che conduce ai giorni nostri.
È quindi stata ispirata da una combinazione di influenze culturali, musicali e di danza. Alcune delle principali influenze includono il tap dance (i primi a concepire lo shim sham furono ballerini di tip-tap), il cakewalk, il Charleston e il Lindy Hop.
Chi ha inventato lo shim sham?
In realtà esistono diversi tipi di shim sham; alcuni nati da improvvisazioni, altri dalla collaborazione tra ballerini.
In questo articolo parliamo della versione più conosciuta, che in un certo senso è diventato lo shim sham ufficiale.
Lo shim sham più conosciuto e universalmente praticato nasce dalla collaborazione tra molti ballerini e coreografi dell’epoca. Alcuni dei nomi associati alla sua creazione includono Leonard Reed, Willie Bryant, Al and Leon e altri ballerini della Harlem Renaissance, un movimento artisitco-culturale afroamericano dell’epoca tra gli anni ’20 e ’30.



Passi e struttura
Lo “Shim Sham” è caratterizzato da una serie di passi e movimenti coreografati, spesso eseguiti in gruppo. La struttura di base coinvolge una serie di passi di tap dance e movimenti jazz, inclusi il “Shim Sham Shimmy” e il “Break.”
Esponenti principali:
Molti ballerini e gruppi di appassionati hanno contribuito a diffondere e mantenere viva la tradizione dello “Shim Sham” nel corso degli anni. Alcuni nomi noti includono Frankie Manning, Norma Miller e Al Minns (già citato precedentemente in coppia con Leon); tutti importanti ballerini di Lindy Hop che hanno anche eseguito il “Shim Sham” e lo hanno insegnato a generazioni di hoppers.
Oggi, lo “Shim Sham” è ancora eseguito in tutto il mondo nelle comunità swing ed è diventato una parte iconica della cultura della swing dance.
Spesso viene utilizzato come routine di apertura o chiusura durante eventi e spettacoli.
Evoluzione:
La routine “Shim Sham” è stata eseguita inizialmente nei teatri e nei club di New York, soprattutto presso il famoso teatro Apollo.
Poi, con il tempo si è diffusa in tutto il mondo grazie alla popolarità raggiunta dal Lindy Hop e della musica swing. Negli anni, sono state sviluppate diverse varianti e adattamenti della coreografia originale. Di questi ne abbiamo diverse testimonianze in video che dagli anni ’40 si susseguono fino ai giorni nostri.
Oggi, specialmente durante gli incontri e le serate di Lindy Hop, lo Shim Sham rappresenta il momento culminante della serata in cui tutti i presenti si radunano al centro della pista, al richiamo delle prime note, non appena il DJ fa partire il pezzo “giusto”.



Perché si chiama così?
Il nome “Shim Sham” ha origini che non sono del tutto chiare e possono variare a seconda delle fonti. Tuttavia, ci sono alcune teorie sull’origine del nome:
Origine onomatopeica:
alcuni sostengono che il nome “Shim Sham” potrebbe essere un’espressione onomatopeica che riflette il suono dei passi di tap dance e dei movimenti della routine. I passi di tap dance spesso includono suoni come “shim” e “sham,” dovuti al fatto che dopo il tap il ballerino fa scivolare il piede sul pavimento. Questi movimenti potrebbero aver ispirato il nome.
Influenza linguistica:
alcune teorie suggeriscono che il nome potrebbe avere origini legate alle lingue africane o creole, in particolare alle influenze linguistiche africane e haitiane che erano presenti nella cultura della Harlem Renaissance durante gli anni ’20 e ’30. Queste influenze linguistiche potrebbero aver contribuito alla creazione del termine “Shim Sham.”
Origini culturali:
Alcune fonti suggeriscono che il nome potrebbe derivare da termini o espressioni culturali dell’epoca, ma non esistono prove definitive per confermare questa teoria.
In ogni caso, il nome “Shim Sham” è diventato iconico nella cultura della danza swing. Anche se le origini esatte del nome rimangono un mistero, il “Shim Sham” continua a essere ballato e insegnato in tutto il mondo, tanto da essere diventato una specie di condensato di figure utili soprattutto ai novizi che intendono imparare a ballare il Lindy Hop.
C’è una musica particolare su cui si balla?
Conosci dei titoli di brani o canzoni specifici?
Sì, certamente. Come ogni ballo di gruppo, questo nasce proprio per essere praticato entro certi standard; quindi anche ritmici e musicali. Per questo viene sempre scelto un brano iconico per ciascun ballo di gruppo.
Lo “Shim Sham” non fa eccezione e è spesso ballato su musica swing energetica e ritmica. Alcune delle canzoni swing popolari utilizzate per eseguire il “Shim Sham” includono:
- “Tain’t What You Do (It’s the Way That You Do It)” – Interpretata da Ella Fitzgerald con Chick Webb and His Orchestra, anche se oggi viene preferita la versione di Jimmy Lucenford (ascoltala su Spotify).
- “The Shim Sham Song” – Di Bill Elliott Swing Orchestra.
- “Flat Foot Floogie” – Interpretata da Slim & Slam.
- “Stompin’ at the Savoy” – Spesso eseguita da diverse band swing, tra cui Benny Goodman.
- “Caldonia” – Interpretata da Louis Jordan and His Tympany Five.
- “Jumpin’ at the Woodside” – Di Count Basie and His Orchestra.
Queste canzoni sono solo alcune delle opzioni comuni per ballare il “Shim Sham,” ma la scelta della musica può variare a seconda delle preferenze dei ballerini e degli insegnanti. La chiave è trovare una canzone swing con un ritmo vivace e un buon groove che si adatti alla coreografia dello “Shim Sham.”
Quale abbigliamento si usa per ballare lo shim sham?
L’abbigliamento per ballare il “Shim Sham” è simile all’abbigliamento tipico per la danza swing e può variare a seconda delle preferenze personali e delle circostanze. Ecco alcune linee guida generali sull’abbigliamento:
Scarpe da ballo:
È importante indossare scarpe da ballo adeguate. Per lo Shim Sham, sono ideali le scarpe da swing dance o le scarpe da ballo con suola in gomma o pelle. Le suole devono consentire una buona aderenza al pavimento ma al contempo permettere movimenti agili.
Abbigliamento comodo:
L’abbigliamento più adatto allo shim sham, neanche a farlo a posta, dovrebbe essere comodo e permettere tutti i movimenti previsti dalle figure. Molte persone preferiscono indossare abiti da ballo swing o abbigliamento retrò, ma ciò che è importante sentirsi a proprio agio mentre si balla.
Gonne e pantaloni swing:
Le gonne a ruota per le donne e i pantaloni a gamba larga, come il nostro Iceman in cotone (particolarmente indicato) per gli uomini sono scelte comuni per ballare il “Shim Sham,” perché permettono movimenti ampi e dinamici.
Magliette e camicie comode:
Sia le magliette che le camicie dovrebbero essere comode e permettere una buona libertà di movimento. Molte persone scelgono magliette a tinta unita o camicie da bowling stile retrò. Anche la polo vintage, purché non sia aderente, va benissimo.
Accessori:
Puoi aggiungere accessori retrò come cinture larghe, foulard, fasce per capelli, bretelle o bandane per dare un tocco autentico al tuo abbigliamento swing.
Calzini e calze:
Assicurati di indossare calzini o calze comode che non ostacolino i movimenti. Le fantasie a righe daranno un tocco di swing in più.
La borsa del cambio:
Non dimenticare di portare con te un cambio (almeno della maglietta), un asciugamano, e una bottiglietta d’acqua e magari anche delle scarpe ad hoc per quando ti scatenerai sulla pista da ballo. Il tutto viene custodito dall’immancabile sacca; tipica tra gli hoppers.
Alla sacca in nylon da palestra i nostri amici preferiscono lo zaino in tessuto, appositamente creato da Spirit of St. Louis per gli hoppers; estremamente resistente, di Spirit. In alternativa una sacca sportiva del tipo orizzontale, preferibilmente in pelle o comunque in “tono vintage”.
Zaino Lindy Hop in puro cotone:
robusto, capiente, duttile pratico e originale
Ricorda che il comfort è fondamentale quando si balla il “Shim Sham,” quindi assicurati di indossare abbigliamento che ti permetta di muoverti liberamente e di divertirti. Spirit of St. Louis offre quanto necessario per l’uomo e per la donna.
Miti, leggente e curiosità ne abbiamo?
Il “Shim Sham” ha una storia interessante legata alla sua creazione e alla sua influenza sulla cultura della danza swing. Ecco alcune curiosità:
L’origine controversa:
la paternità esatta del “Shim Sham” è dibattuta, con diversi ballerini che rivendicano di aver contribuito alla sua creazione. Non c’è consenso su chi abbia ideato i passi specifici o la coreografia esatta, ma nonostante ciò nell’ambiente swing ciascuno tende ad attribuirne la paternità al proprio idolo.
Leonard Reed:
Leonard Reed è uno dei ballerini spesso associati alla creazione del “Shim Sham.” È stato un noto ballerino e coreografo di danza jazz e tap dance ed è stato coinvolto nello sviluppo della routine. Tuttavia, anche il suo ruolo esatto nella creazione è oggetto di discussione. La cosa curiosa è che non fosse un ballerino prettamente di Lindy Hop.
La coreografia standardizzata:
come già accennato, nonostante le controversie sulla sua origine, esiste una coreografia standardizzata per il “Shim Sham” che è ampiamente insegnata e ballata nelle comunità di danza swing in tutto il mondo. Questa coreografia è stata sviluppata nel corso degli anni ed è diventata una sorta di routine canonica per il Shim Sham, tanto da essere insegnata come una sorta di iniziazione alla swing dance.
I legami con il Lindy Hop:
lo “Shim Sham” è spesso associato al Lindy Hop, un altro stile di danza swing. Questo perché molte delle persone coinvolte nella creazione del “Shim Sham” erano anche ballerini di Lindy Hop. Per questo fa parte integrante della cultura della swing dance.
La popolarità duratura:
Nonostante sia stata creata negli anni ’20 o ’30, la routine “Shim Sham” è ancora popolare e ampiamente insegnata e ballata nelle comunità di danza swing in tutto il mondo. È un esempio di come le tradizioni di danza possono rimanere vive e influenti nel corso dei decenni.
Queste curiosità offrono uno sguardo più approfondito sulla storia e l’influenza del “Shim Sham” nella cultura della danza swing.
Una maglietta per celebrare la storia dello shim sham

Spirit of St. Louis ha dedicato una maglietta speciale allo shim sham.
Quale modo migliore di rappresentare la musica del disegnarne il contorno della sua linea d’onda?
Ecco perché abbiamo rappresentato lo spettro sonoro in stereofonia del brano più classico su cui si balla lo shim sham: “Tain’t What You Do (It’s the Way That You Do It)”
di Jimmy Lucenford.
Disponibile su bianco o su nero, saprà dare un tocco di design contemporaneo al tuo look swing o hipster.

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